Tesina validata
Crescere con l’acqua. I genitori raccontano.
Quando ho iniziato questo percorso mi aspettavo di acquisire moltissime nozioni sulle modalità di gestione del neonato in acqua, di come fare, degli esercizi standardizzati e di tappe chiare e precise da rispettare e da seguire per “insegnare” ai bambini a nuotare.
Sbagliavo tutto, quello di cui mi sono arricchita va ben oltre.
Certo che molte nozioni le ho ricevute e che mi sento di poter dire di aver imparato anche tecniche importanti, ma sicuramente, il concetto più significante che ho ben compreso, anche grazie al tirocinio svolto poi in piscina, è che quelli che imparano siamo noi adulti!
L’osservazione del neonato in acqua ci guida a comprenderlo e a permettere che cresca e si sviluppi in acqua secondo i suoi tempi e le sue capacità personali e impossibili da standardizzare. Non devono imparare nulla, solo conoscersi e riconoscersi all’ interno di un ambiente diverso, che tanto nuovo non è ma che anzi li riporta ai preziosi momenti della loro vita intrauterina.
Il neonato in acqua si distende, si abbandona nelle braccia della mamma che in questa particolare circostanza si trova nella condizione di offrire il contatto pelle a pelle, non così frequente nella nostra quotidianità.
Anche il genitore, abbracciato dall’acqua e dal piccolo si abbandona e qui scatta la magia, nell’osservarlo a suo agio in questo elemento il genitore meravigliato e incredulo all’ inizio diventa poi promotore delle conquiste che il piccolo farà. In acqua il neonato riesce ad assumere posizioni più complesse da mantenere “all’asciutto”, sviluppa capacità muscolari e motorie in tempi minori e molto dolcemente e tutto diventa semplice e divertente. Ogni bambino ha i suoi tempi e le sue preferenze, ma osservandoli bene tutti loro otterranno i benefici sperati.
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Il tirocinio che ho seguito presso la piscina delle terme di Alto Reno Terme con la tutor mi ha emozionata e coinvolta in un modo che non mi aspettavo. I progressi dei bambini erano conquiste per i genitori e per noi, fornitori di endorfine e sorrisi gratis, unici!
Ho collaborato in un gruppo di 8 mammme con i loro neonati ( 3-6 mesi) al loro primo approccio all’ acqua e a seguire in un corso di proseguimento di genitori con bimbi dall’anno e mezzo ai 3.
È proprio a queste ultime che ho chiesto di condividere con me i pensieri su questa esperienza ed è a loro che va il mio speciale ringraziamento. Prepararsi prima e dopo la piscina a volte si rivela una vera impresa, ma per loro e con loro tutto diventa fattibile soprattutto davanti a tanta felicità.
Vi lascio dunque con le loro parole, che sono per me un faro e una spinta a non smettere questa fantastica avventura.
Mia e Martina
Mia è da quando ha 4 mesi che viene in piscina alle terme…l acqua è il suo “mondo”… con Nadia ha imparato a giocare e a rilassarsi in acqua…. la sera va a letto bella stanca e dorme tranquilla… non ha avuto effetti negativi partecipare al corso di fantanuoto… sono contenta di averglielo fatto fare sin da piccola e lo consiglio alle altre mamme Ivana e Giorgia Quando ho iniziato il Fantanuoto la mia bimba aveva circa 5 mesi.. il contatto con l’acqua è stato da subito “liberatorio” per lei: aveva possibilità di muoversi come voleva, scoprire cose nuove e vedere altri bimbi.
Zampettava e stancandosi, una volta uscita dall’acqua mangiava di più e si faceva delle super dormite rilassate.
Ah.. bevendo mezza piscina le cambiavo almeno 3 pannolini prima di infilarle il pigiama! Quando invece ha iniziato ad essere più grande e a capire cosa le veniva richiesto di fare, oltre ai benefici sopra, ha anche imparato ad ascoltare e rispettare i comandi.
E’ un’attività che chiede di fare, le piace proprio la piscina.. per lei è solo un gioco ma per come l’ha impostata Nadia è un’attività indispensabile per noi.. in poco meno di un’ora abbiamo:
1) che la mamma dedica del tempo esclusivamente per il bimbo;
2) che il bimbo è libero di muoversi e sfogarsi;
3) un’interazione con altri bimbi e adulti;
4) il bimbo prende confidenza con l’acqua pur mantenendo quel sano timore che permette alle mamme di stare più tranquille;
5) quando esce dall’acqua il bimbo ha appetito, tante cose da raccontare e dorme rilassato.
Francesca e Vittoria Linda
Ho cominciato a portare VL in piscina a 6 mesi spinta dal fatto che dai primi bagnetti si è mostrata sempre molto divertita al contatto con l’acqua. Da subito, in effetti, si è sentita a suo agio nelle calde acque termali. Ne ha sempre bevute a litri oltretutto!!!
La prima mezz’ora la passava a sguazzare, più o meno seguivamo le indicazioni della “maestra”. Poi, probabilmente stanca, preferiva mettersi a pancia in su con la testa appoggiata tra la mia faccia e la spalla: si rilassava completamente. Alla fine doccia e merenda e poi casa. Nel tragitto verso casa dormiva. Si ricaricava per la sera.
Non ho mai riscontrato grandi cambiamenti sul momento della nanna. Cioè non è che la piscina le abbia mai conciliato il sonno. I suoi orari rimanevano invariati il giorno della piscina.
Anche sul cibo, non ha avuto grandi effetti. Passavano i lunedì e VL aumentava il tempo dello sguazzare riducendo completamente il momento relax. Penso si sia abituata a fare quasi un’ora di moto e crescendo abbia fatto i “muscoli”. Durante il primo ciclo di corso, VL ha imparato a reggersi al bordo con le sole sue forze. Una conquista che le ha permesso di poter decidere la direzione in cui spostarsi a bordo vasca.
Ha imparato a reggersi alle mie mani senza quindi essere sorretta dalla mamma. Ricordo che le prime volte mi guardava sempre, osservava ogni mia mossa (forse non si fidava o forse non capendo completamente la lingua interpretava i miei movimenti).
Poi dal momento che ha iniziato a reggersi da sola ha cominciato a guardarsi intorno molto di più e più tranquillamente. Attualmente (VL ha quasi 2 anni) si fida di me completamente, almeno questo è quello che io percepisco visto che è abbastanza aperta a nuovi esercizi. Si lascia meno andare con la “maestra” anche se alla fine basta una parolina per convincerla a provare nuove “acrobazie”.
Ora la piscina è divertimento, incontrare amici e vedere la Giulia Pocci e La Linda con la pancia e la Lusia! I tuffi sono la sua attività preferita. Lo dice spesso al suo papà, che oltretutto invita orgogliosa dicendo: “vieni papà in piscina a vedere tuffi miei?”. Spesso organizza tuffi per bambole e peluche a casa oppure per gli animaletti che usa per fare il bagno. VL è felice in piscina!
Sonia e Adele
Ho portato Adele in piscina all’età di 8 mesi, e sebbene la prima volta non ne era stata troppo entusiasta, le volte successive sembrava fosse il suo habitat naturale.
Ho quindi continuato questa esperienza ed ho notato miglioramenti di volta in volta sia a livello fisico, riuscendo nei vari esercizi a compiere i movimenti con naturalezza, che a livello psicologico, sviluppando la sua autostima, accorgendosi dei risultati e progressi raggiunti.
Nel corso dei mesi ha conquistato il suo spazio, con piccoli esercizi e canzoncine nell’acqua, iniziando a staccarsi gradatamente dalle mie braccia per arrivare a tenermi le sole mani, a fare piccoli tuffi, a giocare ad avere un rapporto di complicità con la sua insegnante, fidandosi anche di lei e “buttandosi” in nuovi esercizi.
Come madre ho potuto mettermi in gioco e godere del rapporto intimo che si è creato tra me e lei in acqua, allentando anche le tensioni dei primi mesi di maternità, rilassandomi con lei in un ambiente confortevole, caldo, che faceva sparire tutto intorno a noi, sviluppando anche un senso di fiducia di Adele nei miei confronti e condividendo un momento di gioco tra noi. Con il passare dei mesi ho potuto notare un rilassamento sempre maggiore di Adele che si rifletteva anche nei momenti post piscina, durante anche il sonno notturno, ed un entusiasmo da parte sua nel chiedermi continuamente di ritornare in piscina.
Ad oggi, che Adele ha compiuto 2 anni, ritengo che tutto questo mi abbia ripagato della fatica che, aimè, si fa prima e dopo fuori dall’acqua con i bambini così piccoli, ma il suo entusiasmo ed i benefici che crea il baby nuoto, mi hanno dato la forza di continuare con questo percorso!
Di Linda Verganti
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